FAMOUS ARTIST Gio Ponti

«Gli italiani sono nati per costruire. Costruire è carattere della loro razza, forma della loro mente, vocazione ed impegno del loro destino, espressione della loro esistenza, segno supremo ed immortale della loro storia.»

(Vocazione architettonica degli italiani, 1940)

Gio Ponti ha disegnato moltissimi oggetti nei più svariati campi, dalle scenografie teatrali, alle lampade, alle sedie, agli oggetti da cucina, agli interni di transatlantici. Inizialmente nell’arte delle ceramiche il suo disegno rifletteva la Secessione viennese e sosteneva che decorazione tradizionale e arte moderna non fossero incompatibili.

Il suo riallacciarsi e utilizzare i valori del passato trovò sostenitori nel regime fascista, incline alla salvaguardia della “identità italiana” e al recupero degli ideali della “romanità”, che si espresse poi compiutamente in architettura con il neoclassicismo semplificato del Piacentini.

Nonostante questo, Ponti realizzerà nella Città universitaria di Roma nel 1934 la Scuola di Matematica (una delle prime opere del Razionalismo italiano) e nel 1936 il primo degli edifici per uffici della Montecatini a Milano. Quest’ultimo, a caratteri fortemente personali, risente nei particolari architettonici, di ricercata eleganza, della vocazione di designer del progettista.
Negli anni cinquanta, lo stile di Ponti si fece più innovativo e, pur rimanendo classicheggiante nel secondo palazzo per uffici della Montecatini (1951), si espresse pienamente nel suo edificio più significativo: il Grattacielo Pirelli in Piazza Duca d’Aosta a Milano (1955-1958). L’opera fu costruita intorno a una struttura centrale progettata da Nervi (127,1 metri). L’edificio appare come una slanciata e armoniosa lastra di cristallo, che taglia lo spazio architettonico del cielo, disegnata su un equilibrato curtain wall e i cui lati lunghi si restringono in quasi due linee verticali. Quest’opera anche con il suo carattere di “eccellenza” appartiene a buon diritto al Movimento Moderno in Italia.

Nel 1950 Ponti cominciò a impegnarsi nella progettazione di “pareti attrezzate”, ovvero intere pareti prefabbricate che permettevano di soddisfare diversi bisogni, integrando in un unico sistema apparecchi e attrezzature fino ad allora autonome. Ricordiamo Ponti anche per il progetto della seduta “Superleggera” del 1955 (prod. Cassina), realizzata partendo da un oggetto già esistente e di solito prodotto artigianalmente: la Sedia di Chiavari, migliorato in materiali e prestazioni.

(fonte : Wikipedia)